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We're one!
Da Cliente Amazon il 11 giugno 2018
Non
so se l’autore si sia ispirato ai viaggi di Gulliver, se avesse in
mente la terra degli Houyhnhnms per provare a descriverci la sua idea
di società pacifica o se si debba trovare un’allusione al raggiungimento
dell’amore/saggezza seguente ai numerosi “voli/viaggi” ispirato a Il
gabbiano Jonathan Livingston, o se ancora l’autore ci abbia voluto
trasmettere l’idea di superamento del concetto cristallizzato di
religione…il viaggio di Salvi si manifesta al lettore più attento anche
come un esplorazione del “credo”, aspetto che ho trovato a mio parere
molto attuale e degno di attenzione e studio. Ad ogni modo Mario
Vallerini mostra di avere una larga conoscenza letteraria e benché sia
il suo romanzo di esordio, trovo che lo abbia studiato nei minimi
dettagli e per questa ragione gli faccio i miei complimenti. Se avete
voglia di scappare temporaneamente dalla quotidianità e tuffarvi in un
vuoto spazio-temporale, allora questo romanzo è per voi! Il finale vi
lascerà il gusto di una dolce riflessione su chi siamo e dove vogliamo
andare!
Complimenti !
Da Mauro P. il 7 giugno 2018
Salvi è un libro con bellissime sfaccettature di variegati tipi...
Fantascienza,
avventura e forti emozioni che magicamente mentre lo leggi si fondono
insieme dando vita ad un vero e proprio brillante puro e lucente.
Storie avvincenti da rimanere a bocca aperta e una sintassi bella e scorrevole...
Complimenti a questo nuovo e bravo autore !
Ho fatto un bel viaggio!
Da Jessica il 16 marzo 2018
Mi è capitato in mano questo libro quasi per caso, ammettendo che il caso esista.
Leggendo
la prima pagina lo trovai carino ma un pò lento poi lessi la seconda,
la terza e mi si aprì davanti un universo... Quello di Salvi.
Un
protagonista Salvi che direi unico nel suo genere, capace di persistere
ed esistere sul filo sottile fra disillusione e speranza, senza farsi
mai influenzare troppo nè dall'una nè dall'altra, quasi a voler
sottolineare l'indipendenza della sua esistenza dalle correnti della
vita.
Asserire che questo personaggio mi sia piaciuto è banale, dire
che l'adoro è più vicino alla verità, quest'esploratore che dopo varie
vicissitudini approda in un mondo paradossalmente opposto al suo e
nonostante lo smarrimento e la paura riesce ad apprezzare la vita che lo
circonda senza sovrascriverla con inutili pregiudizi, è per me pura
poesia.
Naturalmente nulla di tutto questo sarebbe possibile se non
fosse per Mario Vallerini, lo scrittore dietro l'esploratore naufrago,
abilissimo nel creare un universo letterario in cui il lettore si perda
fino a divenire egli stesso il protagonista di un romanzo d'avventura
che sotto le spoglie nasconde un anima molto più profonda... Un pò come
Salvi che con la sua innocenza coglie il baratro fra possibilità e
insensatezza.
I motivi principali per cui ho amato questo libro credo
di averli espressi al meglio delle mie possibilità, per cui a questo
punto voglio dire cosa non mi è piaciuto.
In verità c'è solo una cosa
che non mi è piaciuta... che sia finito.... non poter più immaginare di
salpare su un veliero insieme a Salvi per scoprire un pò di più di
questo pazzo ma unico mondo.
Perchè sopra ogni altra considerazione
l'avventura di Salvi è un atto d'amore verso gli esseri umani, verso le
loro infinite possibilità che forse però solo un esploratore di un altro
mondo può davvero e realmente apprezzare.
Un ultimo ringraziamento
va al suo creatore per aver saputo osservare la vita come un lupo
piuttosto che lasciarsi scivolare via come foglie d'autunno.
Un bel viaggio!
Da grazia il 11 aprile 2018
Salvi
è coraggioso, commovente, ispiratore e avvincente....è un romanzo che
ha il potere di trasportarti in altri “luoghi”, reali e immaginari, alla
scoperta di un “altrove” capace di farti vedere e vivere nuovi
orizzonti.
Un magnifico compagno d'avventure.
Da Siccari Daniele il 9 aprile 2018
Un
Magnifico libro. L'uomo del Futuro che incontra L'uomo del passato; è
forse l'ora di un Resoconto ? é forse una Parafrasi dei giorni nostri in
vista di quelli futuri ? No! niente filosofia spicciola da laboratorio,
ciò che si assapora è un gusto del tutto naturale; semplice; istintivo,
come l'odore dell'erba appena colta. L'autore accompagna il lettore in
un viaggio semplice e "naturale" di quella natura che mantiene ancora
intatta l'impronta ancestrale di ciò che rappresenta. Come ad esemplio
quando si racconta di un gruppo di persone che in cerchio parlano
"armoniosamente"; nonostante il paradosso tempolare tra il futurista e
l'autoctono, il futurista è perplesso...quasi stranito...di una cosa che
non conosce più, è forse il richiamo ad una pratica obsoleta che
aiuterà il futurista a meditare sul senso della scienza che ha perso e
il senso della scienza che ha acquisito ? oppure è un viaggio tra amici
di ... "vecchia data" ? .... a voi il piacere di scoprirlo e di
interpretarlo ... Buona lettura...
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